L’area dell’orto dedicata alle piante antiche permette di ricercare e sperimentare la coltivazione di antiche varietà di ortaggi, e di salvaguardarne la ricchezza e biodiversità. Per varietà antiche si intendono quelle tipologie di vegetali molto diffuse in passato, e che nel tempo sono andate perdute. In particolar modo, nel corso degli ultimi decenni, l’intensificarsi dell’agricoltura su scala industriale ha comportato la vendita sul mercato di un numero ridotto di cultivar, dalle caratteristiche in gran parte uniformi, e la conseguente progressiva riduzione delle varietà.

Una volta i contadini raccoglievano e custodivano i semi dei loro frutti migliori per garantirsi buoni raccolti negli anni successivi. Anche noi cerchiamo di autoprodurre i semi per le successive colture e andiamo alla ricerca di semi di antiche varietà da altri coltivatori sensibili alla tutela della biodiversità. Seguiamo anche l’antica pratica di accostare specie vegetali differenti che si aiutano reciprocamente, contrastando così l’attacco di parassiti e migliorando la fertilità del suolo. Ad esempio, consociamo fragole con aglio, biete con carote o cavoli, tra i pomodori facciamo crescere sedano e basilico, le insalate vengono spesso piantate all’ombra di piante più alte, che possano così proteggerle dal sole. Tutte queste attenzioni ci danno la soddisfazione di raccolti sani e rigogliosi.

Nella Stanza delle Antiche crescono anche erbe spontanee spesso etichettate come “erbacce”, che in passato venivano comunemente consumate, quali tarassaco, borragine, portulaca, farinello, rosolaccio. Erbe ricche di proprietà salutari, di cui cerchiamo di diffondere la conoscenza e il consumo.

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